28 settembre 2010

Rosa fresca aulentissima

"Rosa fresca aulentissima ch’apari inver’ la state,
le donne ti disiano, pulzell’ e maritate"


Leggendo questi versi mi sembra quasi di immaginare Francois Coty nell'atto di frantumare a terra nei magazzini del Louvre un enorme flacone de La rose Jaqueminot (1906) e subito dopo di vedere accorrere le avventrici attirate dal magico effluvio di rosa rugiadosa come narra il celebre aneddoto sugli esordi di Monsieur Coty. Potere del rodinolo (geranio) e degli iononi (violetta)?
Le donne ti disiano diceva il poeta e io aggiungerei pure gli uomini. Anche se la cosa potrebbe suonare strana, il fiore della rosa offre talmente tante sfaccettature olfattive da essere forse il più versatile e utilizzato nella profumeria moderna. È forse la cosa che più è balzata al naso durante l'incontro organizzato dagli amici del forum di Adjiumi da Calé. Silvio Levi ci ha accolti nel suo salotto per parlare con Maurizio Cerizza della rosa e delle sue sfaccettature nelle materie prime utilizzate da un naso. Si trovano infatti oltre quattrocento tipi diversi di molecole odorose nel profumo della rosa il che ci fa capire quanto la natura sia incredibilmente complessa da ricreare.

Le varietà di rosa utilizzate in profumeria sono sostanzialmente due.

La rosa centifolia (o rosa di maggio) originaria dal marocco e dall'egitto e soprattutto da Grasse in Francia, ha un odore etereo verde-fiorito più dolce di miele e cera d'api con punte acidule. L'estrazione dell'essenza avviene per mezzo di solventi da cui si ricava la concreta di rosa da cui si estrae la forma più pura e concentrata, l'assoluta (da 500 kg di petali si ottiene 1 kg di concreta che da poi 150g di assoluta).

La rosa damascena (o rosa turca o rosa bulgara) è coltivata nell'est soprattutto in Turchia e in Bulgaria nella cosidetta valle delle rose di Kazanlăk e l'odore ha più carattere, fruttato, muschiato e vellutato. Anche il processo estrattivo è completamente diverso e in questo caso si ottiene l'olio essenziale di rosa distillando i petali mediante corrente di vapore (3.000-10.000 kg di petali di rose danno 1kg di olio essenziale).


Bulgaria: raccolta delle rose a mano
Questo spiega la preziosità di queste materie prime naturali (12.000-14.000 euro al kg per l'assoluta di rosa) che sentite su mouillette hanno un odore opulento, particolarmente diffusivo e persistente, basti pensare che anche dopo un giorno, le due mouillettes con le assolute riuscivano ancora a riempire di profumo di rosa il mio soggiorno.
Impressionante è stato poi scomporre l'odore di rosa nelle sue principali componenti odorose che poi vengono riprodotte sinteticamente per essere usate anche singolarmente nelle fragranze accentuando determinati effetti. In particolare, tra le varie molecole più simili all'aspetto fiorito e dolce della rosa come geraniolo, limonene e alcool feniletilico (che vengono spesso usati anche a scopi alimentari) mi hanno colpito il damascenone (che costituisce solo lo 0.14% del peso dell'assoluta di rosa damascena ma ben il 70% delle molecole odorose sprigionate) dai sentori fiorito-fruttati quasi liquorosi e per contrappasso l'ossido di rosa metallico e verde che ricorda la foglia di pomodoro oppure il beta-damascone dai sentori fruttati (ribes e prugna) quasi legnosi o ancora il linalolo dall'odore verde-fiorito, quasi di lavanda (presente in dosi massicce anche nel legno di rosa e nel coriandolo).

Peccato che incontri così capitino raramente per poter capire meglio le materie prime, apprezzarle meglio nelle fragranze e demolire nella propria testa tante false convinzioni, soprattutto sull'uso di materie sintetiche, che spesso vengono viste come il diavolo. La profumeria moderna non esisterebbe senza molecole di sintesi e anche apprezzando le varie molecole della rosa capisci che non è solo un fatto di qualità o costi più o meno elevati. Capisci inoltre che molte molecole di sintesi sono ricavate partendo comunque da materie naturali e che in molti casi è più facile, economicamente sostenibile e ecologicamente compatibile ricavare ad esempio delle note fruttate partendo dalla rosa piuttosto che ricavandole dalla frutta dove, quando non fosse impossibile, servirebbero procedimenti lunghissimi, costosissimi e con rese quasi nulle. Ecco che allora apprezzi i colori della tavolozza olfattiva per quello che sono, per la loro luce naturale priva di ombre del preconcetto.

2 commenti:

ADJIUMI ha detto...

questo tuo romantico racconto lo stampo per un'amica appassionata coltivatrice di rose, non ha il pc, vive molto al nataurale, sarà felicissima di leggerti.
Domenica mi ha fatto annusato una rosa gialla selvatica e sembrava quasi limone.

Marika Vecchiattini ha detto...

Bravo Magnifiscent, bel post!
Durante l'incontro ho avuto conferma che l'unica parte del sentore di rosa che apprezzo è la parte "geraniolo" (con quella puntina verde-speziata) unita alla parte "linalolo" che aggiunge un verde fresco e delicato. Le altre parti, specialmente l'ossido di rosa e il damascenone sono proprio quelle che mi tengono lontana da questo fiore. Affascinante, ricchisisma Regina della profumeria ma... purtroppo non al mio naso.

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