30 luglio 2011

Pierre d'Afrique: una gemma profumata

Una scaglia di pietra d'Africa
In questi giorni un amico del forum di Adjiumi con la sua verve toscana mi ha regalato il simpatico appellativo di "Mags mano di pietra" così, in barba alla pesantezza dei miei post, ho pensato di parlarvi giusto di una pietra, la pietra d'Africa.
Ho vissuto la mia passione per i profumi in varie dimensioni che si sono succedute nel tempo: da sempre annusando tutto quello che mi veniva a tiro e scrutando la realtà col naso forse anche a causa della mia vista scarsa, poi con le fragranze rubate dal beauty di mamma prima e più tardi ricevute in regalo ed infine con quelle acquistate da consumatore incosciente. In più è arrivato il web con la scoperta di molti appassionati come me che non volevano solo comprare fragranze ma anche saperne di più sulla storia del profumo e su cosa c'è dentro. Pian piano la voglia di capire ti spinge alla scoperta delle materie prime con cui vengono realizzate le fragranze e a volerle annusare e capire nelle loro sfaccettature. Quindi provate ad immaginare la mia curiosità quando lessi di qualcosa che veniva estratto da una pietra...

Hyrax Hyraceum (Procavia capensis)
Oggi molte materie prime sono vietate perché nocive (ad esempio i nitromuschi), altre sono ristrette per evitare rischi di allergie e infine alcune sono spesso sostituite da materie sintetiche per motivi etici. E' il caso delle materie prime di origine animale come muschi e zibetto la cui estrazione causa la sofferenza o l'abbattimento dell'animale.
Se mezzo secolo fa la coscienza ecologica era meno sensibile consentendo di soddisfare i capricci del superfluo, da un lato la cosa era tollerata dati i piccoli volumi di vendita a pochi fortunati che potevano permetterselo. A parte il costo, con i volumi imposti alla profumeria commerciale oggigiorno sarebbe insostenibile l'utilizzo di sole basi animali naturali come lo zibetto per il cui approvvigionamento non basterebbe l'abbattimento di legioni di felini.
Fortunatamente per un amante sia delle note animali che degli degli animali come me, ne esistono anche di eticamente estraibili senza far soffrire delle bestiole. E' il caso dell'ambra grigia che viene espulsa naturalmente dal capodoglio in mare, oppure della cera d'api che i laboriosi insetti producono in abbondante quantità.

Di recente, grazie alla gentilezza di Dominique Dubrana meglio conosciuto come AbdesSalam Attar che compone fragranze interamente naturali, ho potuto scoprire l'hyraceum, detto anche pietra d'Africa che si candida a diventare un ottimo sostituto naturale per creare accordi animali rispettando la fauna.
Ma cos'è la pietra d'Africa? E' un fossile che si trova in Sudafrica e che deriva dagli escrementi di un roditore (Procavia capensis) che pietrificano maturando al sole. Dall'infusione di questo fossile animale si ricava un'essenza incredibilmente vibrante che mi ha impressionato parecchio. La partenza sia su pelle che su mouillette è potente e urinosa, con una buona componente fecale. Su carta questa connotazione si mantiene più a lungo mentre, come per tutte le note animali, è su pelle che si fonde e brilla di nuova vita. Sul dorso della mia mano l'hyraceum si schiude in sfaccettature a tratti speziate con un bello sviluppo erbaceo e cartaceo che ricorda l'elicriso fino ad assumere via via impressioni opache di i legna asciutta e superfici quasi sabbiate. Oltre che accostata ai fiori bianchi per imprimergli carnalità, sembra una nota perfetta per fondersi in composizioni come gli chypre agrumati maschili degli anni cinquanta ai tempi fissati dallo zibetto, oppure nei cuoiati degli anni ottanta con erbe e spezie.

Sharif di AbdesSalam Attar
Per gli amanti delle belle fragranze l'hyraceum è un stimolo a riempire una pagina bianca scrivendo nuove opere. Due sono quelle che ho scoperto già usare questa materia. La prima è l'Esprit du Roi, un classico di Penhaligon's riformulato da Betrand Duchaufour per il rilancio nella collezione Anthology che andrò a sentire prima possibile. La seconda è l'ultima creazione di AbdesSalaam Attar appunto, Sharif.
La fragranza parte riportandomi ad una tenda beduina nel Sinai, al caleidoscopio di di spezie colorate e agrumi colti col loro fogliame. La sferzata aromatica e chiassosa di zafferano, curcuma e fogliame odoroso si fa più elegante e mielata all'arrivo dell'ospite di riguardo, una figura importante che ha percorso un lungo viaggio, un uomo le cui vesti portano tracce di tabacco e animali da soma coi loro finimenti, miste a quelle di nobili unguenti per il corpo ed i capelli per raffinate abluzioni purificatrici. Proprio l'hyraceum conferisce all'evoluzione una piacevole nuance animale, erbacea e vagamente cuoiata. Naturalmente come in tutto il Medioriente l'ospite è sacro e il sillage si chiude offrendo un delicato accenno di vaniglia e mandorla tipica dei dolci mediorientali.

Dato che amo condividere le scoperte che mi entusiasmano, voglio condividere con qualcuno di voi un piccolo assaggio di hyraceum e tre campioni di Sharif estraendo a sorte due fortunati tra quelli che lasceranno un commento al post entro il prossimo week-end. Chi è curioso di sentirli?

7 commenti:

Unknown ha detto...

Ciao Ermano,
conosco SHARIF e ho avuto modo di scriverne sul mio blog; sono curioso come una scimmia di poter sentire l'hyraceum puro e.... sarei felice di essere tra i fortunati estratti a sorte per riceverne un campioncino.....sennò...pazienza.... amici come prima!
:-)
Buon WE,
Mauro

Anonimo ha detto...

Ciao Ermano,
mi metto anche io in lizza per questa perla ;)
Mauro V.

Sabricat Glamour ha detto...

Caro Mags, dopo tanto peregrinare alla ricerca di profumi indossabili, mi trovo a leggere i tuoi post e mi è venuta la voglia di approfondire la conoscenza delle materie prime a prescindere dal mio gusto e dalla mia vanità.
Dubrana ha un sito fantastico perchè dà la possibilità, anche a chi non è un esperto come me, di conoscere a fondo la singola nota, la sua storia, l'utilizzo e la bellezza che sprigiona.
Sapere che esiste una pietra come l'hyraceum sostitutiva delle compiante note animaliche dei grandi chyprè, per me è una notizia epocale.
Grazie per essere così puntuale nelle novità e per condividere con noi il tuo notevole sapere.
Ciao Sabricat

marcopietro ha detto...

Ciao Ermano, sempre dettagliati e ricchi di spunti i tuoi post, grazie per condividerli con noi. Negli ultimi tempi sto studiando il sito di Abdes Salam Attar in vista di qualche acquisto e approfondimento, dopo aver letto la tua suggestiva descrizione del suo ultimo lavoro mi piacerebbe moltissimo essere tra i fortunati, così non fosse, grazie comunque per l'opportunità.

Marika Vecchiattini ha detto...

Ciao caro che bel post! Non mi mettere in lista (forse-forse-forse e dico forse riesco a metterci le mani sopra in un altro modo), ma che bella descrizione da acquolina in bocca!

Anonimo ha detto...

Ciao Magnifiscent, bello questo post, bellissima la descrizione di Sharif, profumo davvero evocativo!

Sono curiosissima di sentire l'Hyraceum, quindi mi metto in lista!

Ciao Elmifra

Anonimo ha detto...

Ciao Ermano, sono Marco Ceravolo. grazie per il tuo bel post chiarificatore, non sapevo che la pierre d'Afrique fosse sinomino dell' Hyraceum, e adesso lo so. Mercì

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